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12 agosto 2011: la decima “sinfonia eruttiva” 2011 dell’Etna

Oggi ennesimo parossismo eruttivo del vulcano. Pubblichiamo il report del Dottor Tringali e a breve la fotogallery realizzata da noi a poche centinaia di metri. Sui fenomeni eruttivi che ritmicamente si stanno verificando sull’Etna e che cominciano ad avere sempre maggiore analogia all’attività del 2000 del cratere di SE dove si sono verificati 64 fontanamenti che nel loro insieme hanno dato luogo a circa 10.000.000 di metri cubi di proiezioni, ci poniamo un “perché” la cui spiegazione non è facile dato che l’eruzione costituisce solo l’ultima fase dei processi che preludono all’evento eruttivo e che non possiamo conoscere direttamente. Il Vulcanologo Carmelo Ferlito mi ha parlato di fluidi supercritici e tra l’altro ha pubblicato uno studio. Una spiegazione potrebbe essere questa: in un fuso magmatico che staziona nelle parti più superficiali arrivano fluidi supercritici provenienti da masse magmatiche profonde. Il magma superficiale si pressurizza sempre più e comincia a salire lungo vie che trova pervie. Man mano che sale la temperatura resta pressoché costante ma diminuisce la pressione e quindi i gas essolvono sempre più dal fuso magmatico spingendo il magma sempre più lungo la frattura di risalita (dicco). Quando il magma è prossimo alla superficie comincia l’attività stromboliana che, in genere, dura da uno a tre giorni (nei 10 episodi di quest’anno; in questo episodio l’attività stromboliana è iniziata alle ore 09:30 circa di ieri [fonte Rosario Basile]) la quale depressurizza ulteriormente il fuso magmatico e richiama sempre più la parte profonda carica di fluidi supercritici. Successivamente quando la risalita dei predetto fluido supera il punto di equilibrio i gas disciolti in quantità maggiore di quella consentita per la specifica temperatura e pressione essolvono bruscamente dando inizio all’attività hawaiana (il classico fontanamento di lava) che ha caratterizzato tutti gli eventi di quest’anno (12 gennaio, 18 febbraio, 10 aprile, 12 maggio ,9, 19, 25, 30 luglio e 5 e 12 agosto) e quindi si verifica l’episodio ceneritico. Questa ipotesi potrebbe giustificare quelle che nel mio libro ho definito eruzioni discontinue. Mentre quando il magma fuoriesce tranquillo com’è avvenuto il 7 settembre 2004 ed il 16 luglio 2006 si verificherebbe quello che io ho definito eruzioni passive, cioè il magma più differenziato viene spinto da un magma più primitivo povero di fluidi supercritici. In tal caso l’eruzione è tranquilla anche se com’è avvenuto dopo il 13 ottobre del 2006 la risalita ossido di magnesio ha dimostrato una rialimentazione di magma profondo condizionando l’andamento eruttivo con un incremento dell’attività di spattering tale da edificare l’ormai scomparso hornito del 2006. Giovanni Tringali

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